Le emozioni della sopravvivenza: la Paura e l’Ansia
Esistono confini precisi tra le diverse emozioni e possiamo dividerle in tre grandi categorie:
Emozioni che servono alla sopravvivenza dell’individuo e del gruppo: paura e ansia.
Emozioni “campanello d’allarme” che avvertono che qualcosa sta interferendo con un buon funzionamento: stanchezza, irritazione, noia, invidia.
Emozioni che segnalano che tutto sta procedendo per il meglio: piacere, gioia.
In questo articolo descriverò le emozioni del primo gruppo che sono quelle che, nella mia esperienza, portano le persone ad incontrarmi a studio.
L’ameba, la più elementare delle creature, può aiutarci a capire come funzionano le emozioni, a partire da quella più antica: la paura.
L’ameba è dotata di un programma genetico essenziale, in grado di riconoscere gli stimoli nocivi che potrebbero pregiudicarne la sopravvivenza. Essa ingerisce tutti i frammenti che trova, ma assorbe solo quelli che le servono ed elimina quelli dannosi.
Risalendo la scala degli organismi viventi, il meccanismo che regola la sopravvivenza diventa più complesso: la sopravvivenza viene infatti garantita dal riconoscimento di messaggi che possono essere positivi o negativi, come per l’ameba, ma che si accompagnano anche a sensazioni di dolore e di piacere.
Tutto ciò che procura dolore, per l’animale, rappresenta una minaccia e viene evitato; ciò che è piacevole invece viene ricercato. Per poter provare delle sensazioni di dolore e di piacere è necessario quindi un sistema nervoso piuttosto elaborato.
Il dolore però non è ancora paura.
Il dolore implica un contatto immediato. La paura invece può essere provata anche a distanza. Questa differenza fa sì che da un punto di vista evolutivo la paura rappresenti un passo avanti rispetto al dolore puro e semplice. Il dolore infatti solo fino ad un certo punto è di aiuto: può avvisare un animale che sta mangiando la cosa sbagliata, ma il segnale può essere troppo […]